FAQ Decreto Rilancio

19-05-2020 08:17 -

L’Ufficio giuridico-fiscale del CSI, in questa sezione, risponde alle domande più frequenti dal territorio associativo. La pagina è in continuo aggiornamento. Per domande, informazioni o suggerimenti scrivere a fiscale@csi-net.it - giuridico@csi-net.it
FAQ Decreto Rilancio
Continuo aggiornamento sulle misure del decreto Rilancio, a cura della Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano. L’Ufficio giuridico-fiscale, in questa sezione, risponde alle domande più frequenti (FAQ) dal territorio associativo, precisando subito la necessità di fare attenzione a quanto riportato in rete da fonti non ufficiali poiché non sempre è frutto di lettura dei testi, o di norme effettivamente pubblicate, ma di voci che circolano, oppure anticipazioni che potrebbero poi non avere un’effettiva traduzione in norme e prescrizioni.

Aggiornamento del 20 marzo 2020
1. Il Decreto Rilancio, tra le misure di interesse per lo sport dilettantistico, prevede anche un fondo di 200 milioni di € a favore dei lavoratori sportivi che collaborano con il CONI, le Federazioni, gli EPS, le ASD e SSD. Ma a quale categoria di lavoratori si riferisce in particolare? Vi rientrano anche gli impiegati con contratto di lavoro subordinato?
La misura, prevista dall'art. 105 del decreto, reitera, per i mesi di aprile e maggio 2020, il bonus sportivo 600 euro già previsto, dal Decreto Cura, per il precedente periodo di marzo 2020. Quindi non è una nuova misura ma piuttosto l'estensione temporale per ulteriori due mesi del sussidio riservato ai collaboratori sportivi dilettantistici (allenatori, istruttori, arbitri, amministrativo-gestionali, ecc.) di cui all'art. 67 c.1 lett. m) TUIR.
L'intervento non riguarda, pertanto, impiegati e lavoratori subordinati in genere, in quanto per quest'ultimi, l'ammortizzatore sociale elettivo resta la cassa integrazione. Anche se il testo del decreto ha utilizzato il termine "lavoratori" per le categorie sportive dilettantistiche, ciò è avvenuto in segno di rinnovato "rispetto e considerazione" per il considerevole valore aggiunto da esse generato a favore dello sport sociale. Ciò non modifica la natura giuridica dei rapporti di collaborazione ma ne consolida certamente il percorso per un più significativo riconoscimento.

2. Chi ha fatto già domanda per il bonus di marzo deve rifarla? E chi non l'ha fatta a suo tempo a chi può rivolgersi?
L'art. 105 del decreto Rilancio chiarisce che i bonus di aprile e maggio - al pari di quello relativo al precedente mese di marzo - non concorrono alla formazione del reddito e non sono riconosciuti ai percettori di altro reddito da lavoro e del reddito di cittadinanza. Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo 2020 dell'indennità ex art. 96 del d.l. n. 18/2020 (indennità collaboratori sportivi), la medesima indennità pari a 600 euro è erogata, senza necessità di altra domanda, anche per i mesi di aprile e maggio 2020. Pertanto, a parte tale ultima semplificazione, non risultano ulteriori modifiche nelle modalità di erogazione del bonus. Né del soggetto deputato a curare e liquidare le domande che resta Sport e Salute.

3. Nel Decreto Rilancio si fa menzione anche della CIG in deroga per i lavoratori dipendenti dello sport. Ma tale misura non era stata già prevista?
Nel Decreto Rilancio si prevede la possibilità, per i lavoratori dipendenti iscritti al Fondo Pensione Sportivi Professionisti con retribuzione annua lorda non superiore ad euro 50.000, di beneficiare del trattamento di integrazione salariale (di cui all’art. 22 del d.l. n. 18/2020) fino a 9 settimane. Pertanto, non è apportata alcuna modifica alla disciplina della CIG in deroga per il personale dipendente di ASD e SSD che già beneficiava e continua a beneficiare della cassa integrazione in deroga, anche con un solo dipendente. La novità riguarda, infatti, gli atleti professionisti assunti con contratto di lavoro dipendente: una categoria decisamente più ristretta di lavoratori che finora era rimasta senza adeguati sostegni.

4. Cosa prevede il decreto Rilancio per i lavoratori dipendenti di ASD e SSD, già ammessi alla CIG in deroga?
L'art. 71 del decreto Rilancio apporta alcuni miglioramenti generali alle disposizioni in materia di cassa integrazione per COVID 19 già contenute nell'art. 19 del Decreto Cura. In particolare si prevede che le aziende (dunque anche ASD e SSD con almeno un lavoratore dipendente che hanno già completamente utilizzato le prime 9 settimane di CIG in deroga possano richiederne ulteriori 5 con la medesima causale Covid da utilizzarsi entro il termine del 31 agosto 2020. Quindi un totale di 14 settimane (9 derivanti dal decreto Cura + 5 derivanti dal Decreto rilancio) fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto. Vengono poi previste ulteriori 4 settimane aggiuntive di ammortizzatore sociale, che però potranno essere utilizzate solo a partire dal 1° settembre e fino al 31 ottobre per coprire riduzioni/sospensioni di attività lavorativa legate all’epidemia.

5. I nostri lavoratori cassaintegrati possono percepire l'ulteriore beneficio degli assegni familiari a carico dell'INPS?
Gli assegni familiari spettano anche ai lavoratori in cassa integrazione sia ordinaria che in deroga. Il Decreto Rilancio chiarisce, inoltre, che essi saranno erogati anche ai beneficiari di assegno ordinario, limitatamente alla causale Covid-19.

6. Quando si dovranno riprendere i versamenti relativi a tasse e contributi sospesi dal precedente Decreto Cura?
Gli enti sportivi dilettantistici, comprese ASD e SSD potranno beneficiare della sospensione dei termini di riscossione di tasse e contributi fino al 30 settembre. Con il Decreto Rilancio, quindi sono riconosciuti ulteriori 3 mesi di proroga (prima la scadenza era al 30 giugno).

7. Sospensione del versamento dei canoni per locazione di impianti sportivi pubblici . Quali novità? .
Fino al 30 giugno, i conduttori degli impianti sportivi pubblici possono beneficiare della sospensione dei versamento dei canoni di locazione e concessori. Ma già da luglio essi dovranno versare gli i importi sospesi entro il 31 del mese o in 4 rate mensili.

8. E' tuttavia possibile sottoporre al proprietario dell'immobile una proposta di revisione del contratto di affitto?
Sì, il Decreto Rilancio percepisce tale possibilità, più volte paventata, anche dall'Ufficio scrivente, come misura di riequilibrio degli oneri di locazione in una contingenza, quella del COVID 19, che ha azzerato i ricavi dei gestori sportivi senz'alcuna responsabilità imputabile agli stessi. In tema di impianti pubblici è previsto che i soggetti concessionari possono sottoporre all'ente concedente una domanda di revisione finalizzata ad alleggerire il peso attuale degli oneri concessori o di locazione anche attraverso l'allungamento del termine di durata del rapporto. Un po come accade anche per i mutui che si allungano o accorciano a fisarmonica in relazione alla capacità attuale di pagare del mutuatario. Il decreto indica, ragionevolmente, anche un criterio di massima per l'intervento di riequilibrio. Il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una riduzione del canone che si presume pari al 50% del canone contrattualmente stabilito, salvo diversa pattuizione.

9. Il beneficio di cui alla precedente FAQ, si applica in automatico oppure richiede una domanda?
Richiede una domanda.

10 E per le ASD, SSD e gli altri enti che pagano affitti a privati?
Il Decreto stabilisce la possibilità di beneficiare di un credito d'imposta sugli affitti per gli immobili ad uso non abitativo versati a marzo, aprile e maggio 2020 a condizione che nel medesimi mesi tali soggetti abbiano subito una contrazione dei ricavi di almeno il 50% rispetto ai medesimi periodi del 2019. Ovviamente tale beneficio richiederà dei provvedimenti attuativi nell'ambito dei quali saranno meglio chiarite le condizioni di accesso

11. Sul rimborso degli abbonamenti, è confermata la posizione già precisata dal CSI secondo cui non è obbligatorio restituire le quote non fruite dai soci e tesserati, ma semplicemente convertirle in un voucher finalizzato a d un uso futuro?
Si. il decreto prevede che gli utenti che non hanno potuto usufruire degli abbonamenti a causa dell'epidemia possono presentare, entro trenta giorni dalla conversione in legge del decreto stesso, domanda di rimborso del corrispettivo strettamente afferente ai periodi di inutilizzo dell'abbonamento, allegando il relativo titolo di acquisto o la prova del versamento effettuato. Il gestore dell'impianto sportivo, entro trenta giorni dalla presentazione dell'istanza, può restituire la somma in denaro oppure, in alternativa, rilasciare un voucher di pari valore utilizzabile presso la stessa struttura. Dunque non è obbligatorio restituire gli abbonamenti non utilizzati in denaro.

12. Lo stato ha preso a cuore la situazione degli sportivi dilettanti ma non ancora quella degli enti sportivi dilettantistici ASD. Vi sono contributi o incentivi per la ripresa delle attività sportive associative nel recente Decreto Rilancio?
E' stato istituito un "contributo a fondo perduto anche per lo sport proporzionale alle perdite di incasso subite nel mese di aprile 2020 rispetto al medesimo mese del 2019. E ancora per il credito d'imposta sulle spese di sanificazione degli ambienti di lavoro che ora vale il 60% (fino 60mila euro). Ed un "fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale, con finanziamento iniziale di 10 milioni, alla quale si aggiungerà una quota pari allo 0,3 % del totale della raccolta da scommesse sportive relative a eventi sportivi di ogni genere, con un apporto minimo di 40 milioni per l’anno in corso e 50 milioni per ciascuno dei due anni seguenti.
Sono misure che richiedono entrambe specifiche applicative e di prassi, che attendiamo.
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Fonte: CSI Nazionale