"EduCARE Sport": le tappe del progetto al centro del convegno

10-03-2024 18:35 -

Il 9 marzo a Loppiano il convegno regionale del progetto “EduCARE sport” del CSI Toscana

Crescere con lo sport è l'obiettivo del progetto presentato sabato 9 marzo a Loppiano (FI) in una giornata che riunisce attorno ad un comune obiettivo istituzioni, Chiesa locale, realtà sportive e sociali, mossi dalla convinzione che lo sport può essere strumento di educazione dei giovani e acquisizione di valori come accoglienza, partecipazione, rapporto con i propri limiti, inclusione, stile di vita sano. Lo sport può avere un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi e li può aiutare ad affrontare le loro fragilità.

Nell'auditorium della Cittadella del Movimento dei Focolari situata nel comune di Figline e Incisa Valdarno (FI)di Loppiano sono state presentate le tappe di "EduCARE Sport" il progetto ideato dal Centro Sportivo Italiano Toscana e finanziato dalla Regione Toscana che prevede oltre 50 attività in tutto il territorio regionale con particolare attenzione alle periferie e alle aree con maggiori difficoltà, con azioni già in corso promosse grazie all'azione dei Comitati territoriali del Centro Sportivo Italiano Toscana e al coinvolgimento delle Società sportive e delle parrocchie.

La giornata, moderata dal caporedattore della redazione Cronaca del TG3 Rai Gianni Bianco, ha visto riuniti con un comune obiettivo istituzioni, Chiesa locale, realtà sportive e sociali. Dopo il benvenuto di Maria Teresa Fumi, corresponsabile della Cittadella di Loppiano, e i saluti istituzionali di Giulia Mugnai, sindaca del Comune di Figline e Incisa Valdarno e di Alberto Melis del Coni di Arezzo, il presidente regionale CSI Carlo Faraci che ha illustrato il progetto e le azioni in corso previste in quest'anno.
«Raccogliamo la sfida di Don Lorenzo Milani nella prospettiva del riempire lo sport di cultura della relazione, dell'impegno, del senso del limite, del corpo, in una prospettiva di pastorale che non sia semplice lode alla fragilità, ma soprattutto convinzione e sfida educativa» ha proseguito direttore generale del CSI nazionale Michele Marchetti.

«Lo sport accessibile a tutti e tutte, come esperienza formativa e di crescita, di relazione e di incontro, è strumento di inclusione e coesistenza delle differenze. Rappresenta un esempio di come costruire alleanze renda possibili progetti più forti, per contribuire a costruire comunità più coese e solidali» ha dichiarato l'assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
Monsignor Andrea Migliavacca, vescovo delegato Cet per lo sport, turismo e tempo libero, ha continuato spiegando che «il titolo del progetto rimanda all'espressione “I CARE” il prendersi cura presente nel messaggio universale di Don Lorenzo Milani e che si riferisce alla dimensione della comunità ed alla responsabilità delle istituzioni ecclesiali e civili chiamate ad impegnarsi e rendere praticabili dei percorsi di accoglienza e di impegno promuovendo occasioni di integrazione attraverso l' esperienza sportiva grazie all'impegno educativo del CSI».

«Abbiamo bisogno di relazioni, di cultura e di formazione - ha proseguito Suor Tosca Ferrante, coordinatrice del servizio regionale della CEI per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili - la relazione, il rispetto, la responsabilità, sono temi base da cui partire per la tutela dei più fragili, e non riguardano solo il nostro servizio educativo ma anche il nostro vivere insieme come comunità. Abbiamo bisogno di far crescere una cultura vocazionale che renda la vita capace di dono, una cultura che rispetti l'umano, che valorizzi la diversità, che tratti le persone con la delicatezza di chi sa trovarsi di fronte ad una perla rara. Dobbiamo alimentare lo spirito».

«Promuoviamo la cultura della pace e della fraternità nello sport e attraverso lo sport - ha continuato Federica Comazzi, presidente dell'associazione internazionale Sportmeet for a United World condivide i valori educati dello sport - Grazie a questa esperienza culturale è nato Sports4peace, un progetto che da più di 20 anni ha come finalità l'educazione alla pace attraverso la pratica sportiva. Anche attraverso l'educazione del limite che si concretizza in una cultura della sconfitta, in contrapposizione a quella predominante della vittoria a tutti i costi senza limiti»

Lo sport educativo può favorire un futuro migliore? L'avvocato Paolo Russo, presidente nazionale dell'associazione Contrajus APS e vicepresidente nazionale e Presidente dell'associazione Forense “Avvocatura e Famiglia”, è intervenuto delineando il quadro della situazione del bullismo e cyberbullismo anche in ambito sportivo. Con l'iniziativa Be Kind – Z Generation Forum, appuntamento annuale che coinvolge centinaia di studenti con i loro insegnanti, basato sul potere della gentilezza nel mondo digitale, si invitano all'azione istituzioni, forze sociali, mondo delle professioni e tutte quelle persone che hanno deciso di vivere in modo rispettoso e con una certa etica, per creare un futuro migliore insieme.

Tramite videomessaggio ha portato una significativa testimonianza l'atleta paralimpica Giusy Versace vicepresidente della Commissione sport del Senato, fondatrice di Disabili no limits Onlus: «EduCare sport è un progetto che vedo crescere sempre di più, sono una assoluta sostenitrice del fatto che lo sport rappresenti un preziosissimo strumento di educazione e di inclusione, una nuova opportunità di vita e soprattutto un esempio se vogliamo per tanti giovani che spesso pensano di non potercela fare. Contrastando i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, lo sport rappresenta anche lo strumento per educare e migliorarsi, per imparare a rispettare se stessi e gli altri. Ringrazio il CSI Toscana, che organizza iniziative stimolanti e opportunità di confronto, rinnovo la mia assoluta e totale disponibilità per potervi supportare e condividere anche altre iniziative insieme».

Massimo Achini, presidente del progetto internazionale di volontariato sportivo 'CSI per il mondo', ha raccontato dei 300 giovani che zaino in spalla sono partiti in missione portando lo sport in 12 paesi poveri nelle periferie del mondo dove c'è grande bisogno di umanità. Lo sport è un grande strumento per favorire l'integrazione e la socializzazione, utilizza un linguaggio comune a tutti, al di là della provenienza, delle varie culture e delle condizioni economiche e sociali.

“Edu-CARE sport” unisce la valenza formativa ed educativa dell'attività sportiva (Edu) alla cura per il benessere delle persone (Care, ci interessa) in particolare dei più giovani colpiti da fragilità, dai 6 ai 17 anni. Per rafforzare la coesione sociale della comunità e far crescere i ragazzi attraverso lo sport, l'inclusione, l'attività fisica e motoria per offrire una grande opportunità di crescita personale ed agonistica.

Lo sport può vincere su tutto ed è una pedina fondamentale nella costruzione di una cultura dell'indipendenza in favore dei più fragili superando le barriere fisiche che talvolta limitano l'esistenza umana: così l'associazione Rete Europea Risorse Umane ha testimoniato l'importanza dello sport che fa superare i muri del carcere. Mentre sempre sul tema del superamento delle barriere, grazie a Fiorenza Wheelchair Hockey si è tenuta una dimostrazion di hockey in carrozzina.
Tra le tante attività previste dal progetto il calcio per i non vedenti con gli atleti di Quartotempo Firenze, le iniziative per i bambini ucraini dell'Istituto degli Innocenti, i centri estivi del Movimento Shalom dedicati a minori provenienti da contesti culturali e familiari particolari. Tutto questo per creare dei luoghi di condivisione, come fa da anni il Centro internazionale Giorgio la Pira «con l'intento di costruire legami autentici e creare occasioni di confronto- ha spiegato Antonia Bianco che ha dato appuntamento al 2 giugno presso Spazio Reale di Campi Bisenzio per l'evento “Diamo un calcio al pregiudizio” che si terrà in collaborazione con i Giovani Musulmani Italiani.

Tra le iniziative in programma con EduCARE Sport ci sono tornei di dodgeball, softball, pallamano, calcio a 5 e a 7, triathlon, padel,corsi di atletica per gli adolescenti a rischio, attività psicomotorie e tornei tra ragazzi diversamente abili, percorsi sensoriali e yoga per bambini con disagio e disabilità, sviluppo dell'equilibrio e della coordinazione con il Circolo Zona D APS, la staffetta internazionale Run4unity dei “Ragazzi per l'unita” del Movimento dei Focolari con collegamenti web in 100 nazioni dal titolo “Embrace Humanity”, attività informative e incontri con testimonial su corretti stili di vita e sui valori positivi dello sport.

Tantissimi gli enti, le istituzioni e le associazioni coinvolte, a partire dal sostegno della Regione Toscana e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, continuando con Anci Toscana, Asl Toscana Nord Ovest, Comune di San Miniato, Istituto degli Innocenti, Fondazione Artemio Franchi, Coni Toscana, Federazione Pallamano Toscana, CSI Solidarietà, Associazione CooperHabile, Ansmes Toscana, Misericordie di Toscana, Confcooperative Toscana, Forum toscano delle associazioni familiari, Mcl, Toscana Oggi, Associazione Costone Ricreatorio Pio II di Siena, Asd Virtus Poggibonsi ed il coinvolgimento delle associazioni del territorio regionale.







Fonte: Miranda Parrini CSI Toscana