Adulti consapevoli per crescere una gioventù civile

29-10-2023 08:52 -

Sport ed educazione: al convegno di Pisa il CSI lancia il suo progetto rivolto a ragazzi e genitori

La pratica sportiva è un momento fondamentale dell'educazione ed i genitori possono giocare un ruolo cruciale nel sostenere i propri bambini sia nello sviluppare le proprie potenzialità sia nel maturare un corretto rapporto con gli altri. Secondo il report della National Youth Sports Strategy l'88% dei genitori crede che lo sport apporti dei benefici alla salute mentale e fisica dei propri figli ed il 55% ritiene che l'attività fisica gioverà dal punto di vista scolastico e lavorativo.



Ma quanto incide la relazione genitori-figli nello sport? Mentre si svolge la partita innumerevoli sono le dinamiche che si attivano a bordo campo, tutte da comprendere per sfruttare in positivo il grande entusiasmo agonistico che regala lo sport, abbandonando quindi atteggiamenti aggressivi e l'ansia del risultato ad ogni costo.

È partito da questa considerazione l'apertura del convegno moderato da Alfonso Nardella Presidente CSI Pisa, Referente Nazionale Legalità e Servizio Civile. Lo sport è anche un'occasione per trascorrere insieme ai figli piacevoli ed emozionanti giornate per crescere insieme come momento educativo per tutte le età. Se ne è parlato nell'incontro pubblico di sabato 28 ottobre a Pisa nella Sala Baleari di Palazzo Gambacorti del Comune di Pisa in occasione della tappa del CSI in tour a ciascuno il suo sport con il convegno 'Educare chi, adulti responsabili per una gioventù civile', organizzato dallo staff del CSI Toscana e del Comitato CSI Pisa del Centro Sportivo Italiano con il Patrocinio del Comune di Pisa e con la speciale partecipazione di Frida Scarpa, assessora allo sport e politiche giovanili del Comune di Pisa e medaglia d'oro ai Campionati mondiali di scherma del 2001, che ha aperto il convegno sottolineando che “ i valori che lo sport trasmette sono importanti anche in altri aspetti della vita” e quindi è una priorità sociale e politica lavorare per promuovere lo sport giovanile come ha ribadito anche Massimiliano Angori presidente provincia di Pisa in una lettera di saluto confermando che gli Enti locali svolgono il proprio ruolo nei rispettivi ambiti di competenza, ma è necessario un maggior impegno anche delle istituzioni governative in modo che i giovani godano tutto il valore dello sport.
Perché “lo sport è socialità e c'è bisogno di adulti che si affiancano ai ragazzi e alle ragazze per aiutarli a crescere come cittadini in un percorso formativo globale – così Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana - il CSI è un pezzo della mia storia fin da quando ero ragazzo è stata una delle prime realtà sportive che ho avuto modo di incontrare a Pisa oltre 25 anni fa”.
Determinante il contesto sociale, scolastico e familiare nel quale i bambini si formano e che comprende genitori, insegnanti e società sportive. Carlo Faraci presidente regionale CSI ha spiegato l'importanza di “affrontare il tema dei minori educando prima i genitori”. Dedicheremo il progetto “EduCARE sport” a questo aspetto – ha continuato - il risultato sportivo è importante, ma non dobbiamo mai dimenticarci la responsabilità sociale”.

“Condividiamo i valori sociali del CSI, promuoviamo lo sport in ogni settore della società ed in ogni suo aspetto: formativo, culturale e agonistico” ha continuato Michele D'Alascio, presidente ANSMeS Pisa. Ai saluti di Mauro Biffi, responsabile area affari Pisa Banco BPM: “l'etica sociale, l'inclusione, l'attenzione alla trasmissione di valori sono ciò che speriamo e crediamo”, si sono succeduti gli interventi di Mirella Giannessi presidente Fratres Pisa su come “la missione che portiamo avanti si interseca con quella dello sport” e di Mirko Di Cristofaro, presidente Panathlon Pisa, che ha evidenziato il valore associativo del convegno,“un tema che ci tocca il cuore, se non facciamo un network tra adulti non saremo in grado di trasmettere i valori dello sport ai giovani.”

Nadia Xodo, pedagogista del Movimento dei Focolari, è entrata nel vivo della questione: “Tra ragazzi ed adulti manca il dialogo. Dobbiamo creare spazi di ascolto di qualità perché lo sport è un veicolo per combattere le fragilità ed il disagio psicologico dei giovani”. Bernard Dika, responsabile Giovanisì Regione Toscana ha ricordato che “per far scoprire ai ragazzi il proprio talento serve un adulto e preparato per incoraggiarli”. La psicologa ed insegnante Laura Capantini ha illustrato gli elementi per essere adulti responsabili: “I genitori devono mettere in campo i propri sentimenti, gestire le proprie emozioni e formare una base sicura per i ragazzi, con una visione di prospettiva ed un progetto educativo. Così facendo insegnano al bambino come affrontare i momenti difficili”. Infine Roberta Sbrana, ex dirigente scolastica e scrittrice, ha spiegato che “esistono tre tipi di educazione: quella non formale svolta dalle associazioni, quella formale affidata alle istituzioni e quella informale propria della famiglia e dei rapporti interpersonali e che cambia da cultura a cultura: per un'educazione completa ci deve essere una sinergia tra questi cardini.”

Educazione, rispetto, agonismo: aspetti fondamentali per l'educazione, valori che lo sport può veicolare se ad affiancare i giovani nella crescita ci sono adulti preparati e consapevoli. Il convegno si è tenuto con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Pisa, ANCI Toscana, CONI Comitato Toscana, Sport e Salute, ANSMes, il sostegno di Regione Toscana, del Main sponsor Esselunga, di Menarini Group e di Banco BPM.




Fonte: Miranda Parrini -Area Comunicazione e Progetti CSI Toscana